Oggi al martedì del Design ti parlo di:

Lampada Snoopy

 

Progettata dai designer italiani Pier Giacomo Castiglioni e Achille Castiglioni nel 1967 per l’azienda italiana FLOS.

Snoopy fa parte del progetto “Espressività, forma & funzione”: nella progettazione di oggetti e nella determinazione del componente principale di progettazione può anche emergere come dato prioritario che l’aspetto più evidente sia di carattere espressivo-formale, pur mantenendo gli altri elementi funzionali e tecnico-costruttivi, che in questo caso devono concorrere all’accentuazione formale. L’idea di base della lampada è quella di creare un oggetto ironico e divertente da poter adattare a moltissime situazioni, ambienti e funzioni. Snoopy riassume nel progetto uno studio sulla luce che consente di mandare un flusso luminoso più accentuato verso la zona di utilizzazione con la possibilità di variarne l’intensità.

Per restare in linea con l’idea di progetto, i fratelli Castiglioni hanno pensato a un modello divertente, allegro e simpatico, che ricorda, per colore e forma, il personaggio di Snoopy, creato dal fumettista Charles M. Schulz.

 

 

Si tratta di un apparecchio illuminante a luce diretta composto da una base cilindrica di marmo bianco venato obliqua rispetto al piano sulla quale è fissato, su cui è bloccato, mediante il portalampada, un disco in cristallo trasparente di notevole spessore che sorregge senza ulteriori fissaggi un riflettore leggero in alluminio verniciato e forato nella parte superiore per favorire il raffreddamento. La perpendicolarità e asimmetricità del bordo inferiore della calotta del riflettore e del cristallo di appoggio sulla base inclinata spostano in avanti il flusso luminoso, prodotto da una lampada ad incandescenza, verso la zona di lavoro. L’interruttore e il varialuce, regolatore elettronico per l’intensità della luce di minimo ingombro, all’epoca un’ innovazione, rispetto ai tradizionali variatori a reostato, sono formati da una piccola manopola rotante, alloggiata nella base di marmo, così come le parti elettriche, completamente isolate dal riflettore mediante il cristallo superiore. Essa presenta caratteristiche di costruzione assai particolari, come l’eliminazione delle strutture di fissaggio della calotta di riflessione mediante un piano di cristallo.

La lampada, apparentemente un volume non equilibrato, è in realtà molto stabile, per la corretta distribuzione del peso della base marmorea, compensato dalla spessa lastra in cristallo.

La lampada è prodotta ancora oggi e proposta in 2 varianti, lucida e opaca. Identificate rispettivamente dal nome “Snoppy” e “Snoopy 50th Limited Edition”. Ha un’altezza totale di 36,9 cm, una larghezza e profondità di 39,4 cm; il suo peso è di 7 kg.

 

   

Pier Giacomo Castiglioni e Achille Castiglioni:

 

Pier Giacomo Castiglioni (Milano, 22 aprile 1913 – Milano, 27 novembre 1968) è stato un architetto e designer italiano. Si tratta di uno dei progettisti più influenti del design italiano e fra i più famosi a livello internazionale, definito da Dino Gavina fra i primi dieci designer al mondo. Le sue opere sono esposte e conservate nelle collezioni dei più importanti musei di design industriale e d’arte contemporanea del mondo, dal MoMA di New York al Triennale Design Museum di Milano.

Figlio dello scultore Giannino Castiglioni e di Livia Bolla, si è laureato in architettura al Politecnico di Milano nel 1937. Inizia subito l’attività didattica al Politecnico di Milano come primo assistente di numerosi protagonisti dell’architettura, tra cui: Renato Camus, Gio’ Ponti, Piero Portaluppi, Ernesto Nathan Rogers.

Contemporaneamente intraprende, col fratello Livio Castiglioni, l’attività nel campo architettonico. Sono di quegli anni il progetto di restauro dell’Ospedale Maggiore di Milano e collaborazioni con altri studi professionali: Nichelli e Caccia. Nel 1938 in collaborazione con il fratello Livio e Luigi Caccia Dominioni progetta modelli di apparecchi radio per la Phonola e posate per la ditta Miracoli, tuttora prodotte da Alessi.

La sua collaborazione professionale con Dino Gavina ha dato luce ad alcune fra le opere più rilevanti del design italiano, rivoluzionando il settore dell’illuminazione legato all’arredamento. Nel 1944 Pier Giacomo disegna il Sigillo Araldico del Politecnico di Milano. Nel 1952-53 si occupa del restauro del Palazzo della Permanente di Milano e della Torre insieme al fratello Achille e all’arch. Luigi Fratino.

Tra gli anni ’50 e ’60 vince diversi premi importanti presso la Triennale di Milano, in particolare: nel 1947 una Medaglia di bronzo, nel 1951 e nel 1954 un Gran Premio, una Medaglia d’argento e una Medaglia d’oro nel 1957, nel 1960 un’altra Medaglia d’oro e nel 1963 un’altra Medaglia d’argento. Nel 1956 è tra i fondatori dell’A.D.I., di cui è stato membro di Giuria e pluripremiato.

Il 1958 lo vede pesantemente impegnato nella ristrutturazione della sede della Camera di Commercio di Milano, un lavoro soprannominato di “architettura totale” a cui ci abituerà anche in altri progetti.

Nel 1959 per conto di Dino Gavina progettò la sede storica della Gavina a San Lazzaro di Savena.

Nel 1960 s’inaugura il ristorante-birreria Splügen Bräu dove al progetto architettonico si realizzano una serie di posate, lampade, bicchieri e accessori che hanno caratterizzato il locale sino alla sua chiusura, avvenuta nel 1981. Numerosi gli allestimenti realizzati dallo Studio Castiglioni per importanti clienti come: ENI, Montecatini, RAI. Nel 2013, a Vicenza gli è stata dedicata, all’interno della Basilica Palladiana, una mostra per il centenario dalla sua nascita: Pier Giacomo, cento volte Castiglioni organizzata dall’istituto ISAI design academy per la manifestazione “Città dell’Architettura n°1”.

Nel 2014 ai fratelli Castiglioni è stata dedicata una via a Milano in zona Porta Nuova.

Achille Castiglioni (Milano, 16 febbraio 1918 – Milano, 2 dicembre 2002) è stato un architetto, designer e accademico italiano.

Figlio dello scultore Giannino e di Livia Bolla, si laureò al Politecnico di Milano nel 1944; dopo la laurea lavorò nello studio dei fratelli maggiori Livio (1911-1979) e Pier Giacomo (1913-1968) in piazza Castello a Milano, dedicandosi a progetti di urbanistica, architettura, mostre, esposizioni e product design.

Nel 1944 partecipa, insieme ai fratelli, alla VII Triennale di Milano. Il design di Achille Castiglioni è sempre stato improntato a una ricerca di funzionalità, anche attraverso il riuso funzionale di oggetti già presenti nella produzione.

Nel 1956 fu tra i fondatori dell’ADI, Associazione per il disegno industriale.

Negli anni 1952-1953 si occupa della ricostruzione postbellica del Palazzo della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano.

Tra il 1955 e il 1979 vince sette premi Compasso d’oro, l’ultimo lo vince nel 1979 per la lampada Parentesi progettata insieme a Pio Manzù. Alla Triennale vince numerosi premi. Fin da bambino Castiglioni era attento alla forma e al funzionamento degli oggetti in cui si imbatteva, a partire naturalmente dai giocattoli; nel tempo ha raccolto centinaia di oggetti che assumono i contorni di “object trouvés” quasi tutti privi di valore solo perché la loro forma lo incuriosiva e presso il suo studio, oggi fondazione Achille Castiglioni, visitabile in Piazza Castello 27 a Milano, è possibile trovare la sua raccolta di oggetti anonimi divisa per tipologie all’interno di vetrinette come ad esempio le forbici, occhiali e molto altro.

Dal 1971 presiede il corso di “Progettazione artistica per l’industria” presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.

Dal 1980 al 1993 è professore ordinario di “Disegno industriale” al Politecnico di Milano. Si ricordano i design di sedie come Mezzadro e Sella (1957), la poltrona Sanluca (1959), la lampada da scrivania Tubino (1951), la lampada da terra Luminator (1955), la lampada da terra Arco (1962) prodotta da Flos, la lampada da tavolo Taccia (1962), il sedile Allunaggio (1962) e la lampada da terra Toio. Quattordici delle sue principali opere sono presenti al MOMA di New York dove, nel 1997, curatrice Paola Antonelli, venne realizzata la più grande retrospettiva mai dedicata da quel museo ad un designer italiano. Oltre al museo statunitense, altre importanti gallerie espongono le sue opere. Achille Castiglioni in coppia con il fratello Pier Giacomo ha progettato oggetti di produzione seriale per aziende come: Kartell, Zanotta, FLOS, Bernini, Siemens, Knoll, Poggi, Lancia, Ideal Standard, Arflex, Alessi.

Flos:

 

FLOS nacque nel 1962 come manifattura di lampade, fondata da Dino Gavina e Cesare Cassina a Merano. Ben presto si aggiunsero i due fratelli designer Achille e Pier Giacomo Castiglioni, poi Tobia Scarpa. Nel 1964 entrò nel consiglio d’amministrazione Sergio Gandini. Nello stesso anno la sede dell’azienda venne trasferita nelle vicinanze di Brescia. Nel 1971 è stata inaugurata la prima filiale internazionale, in Germania. Oggi FLOS dispone di showroom e ditte affiliate in tutto il mondo. L’amministratore delegato attuale è Piero Gandini, figlio di Sergio Gandini.

Da oltre cinquant’anni i designer di FLOS creano oggetti luminosi capaci di esprimere nuove idee ed emozioni inesplorate. La loro creatività punta a tenere in vita il fuoco della provocazione cercando una nuova poetica della funzionalità. Sin dall’inizio FLOS ha ideato prodotti che ancora oggi sono considerati icone.

La filosofia aziendale prevede di ingaggiare costantemente nuovi talenti e di possedere sempre autorevolezza sia tecnica che tecnologica. La volontà è quella di sperimentare, di trovare materiali rivoluzionari, e soluzioni tecnologiche avanzate. FLOS è un’azienda che posiziona sé stessa al confine tra arte e design, artigianato e produzione industriale, numero limitato e serie di massa, pensiero individuale e comunitario. In questo contesto FLOS ridefinisce di continuo il linguaggio della luce guardando sempre verso la libertà di vita e verso nuove ottiche.